Camper Storici: curiosità e fake news
04 Dicembre 2020
Oggi, per la community di “mollo tutto e vado a vivere in camper” abbiamo deciso di andare a parlare di un argomento che sicuramente interesserà i camperisti più anzianotti, ma anche quelli alle prime armi che hanno deciso di investire su un primo camper un po’ più avanti con gli anni: i camper storici.
Molti neo-camperisti, infatti, decidono di spendere poco in camper usati per la loro prima esperienza e quindi si affidano a mezzi che, nonostante i 20/30 anni di esistenza, costano poco e funzionano bene. Molti di questi camper hanno delle agevolazioni fiscali e, alcuni, possono essere denominati “camper storici”.
Tra camper storici e camper d’epoca ci sono delle differenze, delle agevolazioni, delle opportunità che molto spesso quasi nessuno conosce. In questo articolo cerchiamo di spiegare qualcosina di più!
I camper storici sono quei veicoli che possono circolare purché rispettino le regolari revisioni di Legge e non devono essere utilizzati per scopi professionali, ma esclusivamente ricreazionali. Siamo andati a parlare con Claudio Galliani, presidente RIVARS e Commissario Tecnico Nazionale ASI specializzato in veicoli abitativi/ricreazionali.
Il RIVARS è un club che ha come scopo quello di riunire e certificare tutti i veicoli abitativi ricreazionali storici. La prima cosa che Galliani ci tiene a specificare è che, sebbene “d’epoca” e “storico” possono essere considerati dei sinonimi, per la Legge dello Stato la differenza è sostanziale (art. 60 CdS): “il veicolo d’epoca, a differenza del veicolo storico, è un veicolo radiato dal PRA perché non ha le caratteristiche richieste per la libera circolazione (fanaleria inesistente o non conforme, ruote in legno o a raggi, pneumatici “pieni” ecc..) e non è soggetto alla revisione periodica quindi non può circolare se non in caso di specifiche manifestazioni e con scorta”.
Sommario
- Quanto tempo ci vuole per diventare camper storici?
- Camper storici: ci sono maggiori agevolazioni?
- Che canoni deve rispettare un camper per essere considerato “storico”?
- Camper Storici: consigli su come passare la verifica
- Quali sono i vantaggi dell’iscrizione al registro di storicizzazione?
- Scopri sul sito dell’ACI se pagare il Bollo o la Tassa di Circolazione
Quanto tempo ci vuole per diventare camper storici?
Per poter essere certificato come “storico” il veicolo deve aver compiuto 20 anni e 1 giorno dalla data di costruzione e/o prima immatricolazione. I 30 anni di cui tanto si parla in giro su internet sono soltanto per il passaggio da regime “tassa di possesso” a “bollo forfettario di circolazione”, quindi è un termine fiscale.
Per quanto riguarda la Legge, oltre a quanto specificato dagli artt. 60 CdS e 214 e 215 del Regolamento CdS, la storicizzazione nel veicolo non è automatica al compimento della vetustà minima, ma è unicamente sancita dal Certificato di Rilevanza Storica “CRS” (Dec.L.vo 17/12/2009 & circolare applicativa 04/10/2010).
Il CRS è l’unico documento avente valore legale/fiscale per lo stato Italiano che si ottiene a seguito di verifica/ispezione fatta di presenza sul veicolo stesso da parte di commissari tecnici ASI accreditati, in questo caso specializzati per i veicoli abitativi. Il requisito di storico, una volta ottenuto il CRS, va trascritto in motorizzazione nella carta di circolazione del veicolo ed è l’unico documento utile per accedere alle varie facilitazioni previste.
Camper storici: ci sono maggiori agevolazioni?
Tra le cose più importanti è che le revisioni biennali per poter circolare devono venir fatte con i parametri dell’ epoca o del periodo perché il primissimo rischio è che possano essere “fuori” con i fumi, con i fari e/o con la frenatura. In caso di blocco del traffico causa inquinamento possono circolare, ma questa legge/possibilità varia da Regione a Regione (vedasi in merito la Legge Regione Lombardia n°24). E successivi decreti della giunta regionale (DGR).
Che canoni deve rispettare un camper per essere considerato “storico”?
Il Presidente RIVARS ci spiega molto bene questo passaggio importante: “I 30 anni hanno solo valore fiscale e sono automatici, ma il veicolo rimane semplicemente vecchio e non storico. Mentre per il CRS (unico documento con valore legale riconosciuto in Italia che determini la storicità di qualsiasi veicolo) sono sufficienti 20 anni e 1 giorno. Questo non è un passaggio automatico, ma il veicolo deve essere sottoposto a verifica da parte di un ente riconosciuto dallo Stato come ente certificatore, che per le varie specialità in Italia sono 5: FMI moto e derivati, registri FIAT, ALFA, LANCIA per i prodotti diretti delle tre case, ASI per qualsiasi categoria di veicolo. Ad oggi non esistono enti e/o strutture diverse da quelle cinque citate (anche se riconosciute FIVA “Federation Internationale Vehicules Anciens” a livello europeo) che in Italia possano emettere certificati di storicità con valore legale.“
Camper Storici: consigli su come passare la verifica
In primis deve essere dignitoso (sporcizia e tracce di ruggine depongono molto a sfavore) ed originale (le modifiche non sostanziali rimuovibili sono ammesse, mentre quelle sostanziali non rimuovibili e definitive non sono ammesse). Per modifiche non sostanziali, ad esempio, si intendono il portabici, la veranda estraibile, la parabola TV e così via. Anche se il veicolo è a benzina, si può aggiungere l’ impianto GPL.
All’atto della verifica, infine, non è necessario rimuovere le modifiche e/o aggiunte; possono rimanere e verranno annotate nel rapportino emesso dai CT all’atto della verifica e che rimane agli atti d’archivio del Registro in caso di contestazioni (ai sensi dell’ art. 215/3 del regolamento CdS). Il Presidente ci tiene a sottolineare che “ovviamente, in sede di verifica, i commissari tecnici verificatori comprendono benissimo che il camper, essendo “casa” viene sempre ottimizzato dal proprietario in base alle sue specifiche esigenze e ciò di norma non costituisce una negatività del giudizio”.
Quali sono i vantaggi dell’iscrizione al registro di storicizzazione?
Oltre ad essere sicuramente un fattore di lustro per il camperista, ci sono anche molti vantaggi tra cui il fatto che al veicolo è riconosciuto un aumento di valore ed in caso di incidente in cui non si sia in colpa si può richiedere la riparazione integrale senza accettare un rimborso forfettario. Per quanto riguarda poi la tassa di possesso, tra i 20 ed i 30 anni, ma solo per i veicoli certificati CRS, vi sono delle agevolazioni; qui però bisogna vedere Regione per Regione in quanto ciò è variabile e di esclusiva competenza regionale: in Lombardia, ad esempio, vi è la totale esenzione e la tariffa è zero.
Ancora oggi esistono tantissime leggende metropolitane e fake news che creano disinformazione pura sull’argomento dei camper storici e in molti si trovano a non sapere come muoversi.
“Un’altra cosa molto importante – ci spiega Galliani – è la categoria del veicolo, che al 99% nelle carte di circolazione di un’ autocaravan è errata: al riquadro 2 il campo J non può essere “N”, ma ed in forza di Legge, esclusivamente “M1” e va corretto in Motorizzazione. La differenza è sostanziale perché N è trasporto cose, mentre l’ autocaravan (artt. 54 & 47 CdS) è trasporto persone massimo 7 posti compreso conducente, quindi M1, dato che M1 arriva fino a 9. Se al riquadro 2 è scritto autocaravan o veicolo uso abitazione/campeggio secondo le diciture più vecchie e poi si trova la N al campo J, il documento è in palese ed insindacabile contraddizione con sé stesso e con il dettato della Legge.“
Scopri sul sito dell’ACI se pagare il Bollo o la Tassa di Circolazione
Tramite il sito dell’ACI potete vedere se il vostro camper vecchio ha delle agevolazioni fiscali come il fatto che se si supera un certo numero di anni non si paga la tassa di possesso, ma una semplice tassa di circolazione che equivale a circa 28 euro l’anno. Questa tassa di circolazione si paga solamente se il camper è in movimento (qualora sia fermo al rimessaggio o in garage privato per tutto l’anno non si paga) e quindi non ha more in caso di mancato pagamento come per la tassa di possesso.
Ci spiega Galliani, però, di fare attenzione a una cosa: “qualunque veicolo non in possesso di CRS deve comunque pagare “in pieno” la tassa di possesso fino al 30° anno (a meno che non sia consegnato ad una concessionaria per essere messo in vendita) solo con il CRS si può accedere alle varie tariffe (differenti regione per regione) riservate agli storici dai 20 ai 30 anni. Il problema è che non sempre gli uffici ACI sono aggiornati sullo “status” del singolo veicolo, quindi la fonte più attendibile dovrebbero essere i vari uffici MCTC (oggi MIT) provinciali”.
Ringraziamo il Presidente RIVARS Claudio Galliani e tutto il CD del Registro per la disponibilità nel spiegarci tutte queste nozioni importanti per la community di “Mollo tutto e vado a vivere in camper”.
Se vuoi saperne di più sul “Registro Italiano Veicoli Abitativi Ricreazionali Storici”, se ne possiedi uno o se ritieni che possa venir certificato come tale, ti invitiamo a visitare il loro sito ufficiale e/o scrivere a: info@camperstorici.it segreteria@camperstorici.it presidenza@camperstorici.it
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