Vivere in camper lavorando da remoto: i nomadi digitali.
Quante volte hai immaginato di programmare un viaggio in tutta Europa, magari intorno al mondo, oppure di acquistare una casa su ruote per vivere da fulltimer proprio come noi nomadi digitali in camper? Immagino tu abbia trovato in rete molti esempi e questo non fa altro che spronarti a realizzare il tuo sogno. E allora cosa te lo vieta?
Provo a indovinare: l’assenza di un’entrata sufficiente ad affrontare il viaggio!
Non disperare: è l’ostacolo più grande per tutti, ma continuando a leggere questo articolo scoprirai nel dettaglio tutto quello che devi sapere per lavorare da remoto.
Lavorare da remoto e personal branding
In questo post non mi soffermerò sulle tecniche e gli strumenti da utilizzare, in quanto online (e non solo) puoi già trovare tantissimi contenuti. Qui vorrei farti riflettere sul perché dovresti decidere di imparare a promuoverti online, ovvero guardare a internet non solo come una forma di intrattenimento o poco più, ma anche e soprattutto come un mezzo per riuscire nella tua personalissima impresa, che sia vivere come noi nomadi digitali e programmare un viaggio intorno al mondo in camper, in moto, in bici o zaino in spalla.
Se hai delle competenze da poter sfruttare da remoto, sia da freelance che da imprenditore, ti spiegherò come la tua presenza online può influenzare la buona riuscita del tuo progetto.
Voglio introdurre il tema del personal branding da utilizzare come chiave per promuovere le nostre competenze in rete e diventare così nomadi digitali. Lo farò partendo dal testo “Fai di te stesso un Brand – Personal branding e reputazione online” di Riccardo Scandellari.
Nomadi digitali che vogliono vivere in camper: il percorso!
Premessa ai nomadi digitali in camper
Diamo per scontato che un fulltimer, o aspirante tale, non abbia molti grilli per la testa sulle comodità quotidiane che un appartamento con la A maiuscola può effettivamente regalare. Un fulltimer cerca ben altri agi e lussi… Ciò che cerca un fulltimer è il contatto con la natura ben oltre la passeggiata nel parco in città. Proprio per questo motivo non occorrono grandi cifre per poter mantenersi per vivere in camper, caro aspirante titubante viaggiatore intorno al mondo e quasi fulltimer!
Monetizzare da subito mentre si diventa nomadi digitali
Iniziare un percorso da nomadi digitali non è così immediato come potrebbe sembrare, dunque non esiste solo un lavoro da cercare… Ne puoi e ne devi fare diversi che ti richiedano meno tempo.
Se cercherai qualcosa di flessibile che ti consenta di lavorare da remoto senza orari fissi è probabile che già soltanto questa selezione ti metterà in contatto con persone che sanno rimboccarsi le maniche. Ma questo filtro non basta ancora; tu vuoi diventare un nomade digitale, giusto?
Quindi, in aggiunta ai lavori da remoto, dovresti cercare attività che prevedono un contatto con la natura e spazi aperti in generale e collaborazioni con chi già vive in camper. Io ad esempio sono sempre aperta a valutare collaborazioni con altri professionisti e nomadi digitali.
Questo ti permetterà di iniziare a guadagnare qualcosa mentre inizi il tuo cammino nel lungo percorso.
Trovare le prime collaborazioni e i primi lavori da nomadi digitali.
Fai una lista di attività con le quali vorresti collaborare e inizia a scrivere per ognuna di queste cosa potresti fare per loro includendo quale convenienza trarrebbero se scegliessero te. Quando avrai raggiunto almeno una decina di categorie fermati e cerca online le attività corrispondenti e le forme di collaborazione più adeguate. Se non hai un’ordine di preferenza potresti contattare prima chi ti sembra più entusiasta di ciò che fa.
Utilizza dei punti di contatto in grado di attirare la curiosità di chi stai “disturbando” nella sua pausa caffè e metti sempre un pizzico di creatività con tanta buona educazione.
Cosa puoi offrire?
Pensa a soddisfare le esigenze di chi ti offre un lavoro perché per pensare alle tue ci sarà sempre tempo in un momento successivo. Ricorda, se non sei dispost@ a dare prima di ricevere non farai molta strada.
Esplora la possibilità di evidenziare eventuali passioni che avete in comune (magari quella per i camper, per i viaggi intorno al mondo o per lo stile di vita da nomadi digitali?)
Prima ancora di interfacciarti con chi offre un lavoro in cambio di remunerazione o altre utilità impara a chiederti come potresti essere concretamente utile al fine di mostrarti determinato e pronto per lavorare. Una candidatura che si propone con già un’idea chiara di ciò che potrà fare per aiutare chi la riceve è una candidatura potenzialmente vincente. Sfrutta la tua passione per l’obiettivo che vuoi raggiungere e cerca di far capire da quale spirito sei animato.
Tante piccoli passi per arrivare lontano!
Dovresti sforzarti di cambiare approccio rispetto alla ricerca di un lavoro più o meno tradizionale. Inizia a ragionare in termini di “tante piccole possibilità fanno una grande possibilità”. Se vivere in camper è il tuo più grande sogno non ti risulterà molto difficile!
Nomadi digitali in camper: partiamo dal Personal Branding.
“Ben Casnocha, guru dell’imprenditoria digitale, in un’intervista in occasione dell’evento “Meet the media Guru” a Milano, raccontò come i social media avrebbero cambiato le dinamiche delle relazioni in ambito lavorativo. “Le relazioni sono fondamentali per la propria carriera e i social network e la tecnologia possono aiutare a facilitare i contatti e a individuare un team con il quale creare legami forti e lavorare per interessi comuni, che può sostenerci nella nostra attività.
L’importante è creare delle relazioni che puntino alla qualità, cioè che siano in grado di durare nel tempo e di rinnovarsi in base ai cambiamenti che si verificano nel mondo.’” (Fai di te stesso un Brand – Personal branding e reputazione online, di Riccardo Scandellari).
Cos’è il personal branding?
In pratica, nel 2012 Ben Casnocha ha fornito una chiave di lettura per svelare come sarebbero cambiate le dinamiche delle relazioni in ambito lavorativo grazie alla rapida diffusione della rete 2.0. Chiave di lettura di un fenomeno che nel 2012 era ormai affermato e consolidato per gli addetti ai lavori. Il saper promuovere le proprie competenze in rete, o se preferisci il personal branding, è un concetto tanto importante (e abusato) quanto sconosciuto al grande pubblico.
Guest post, interviste, commenti con la C maiuscola, guide di aiuto, ebook gratuiti, ecc. sono strumenti molto validi per farsi conoscere (se utilizzati sapientemente).
Follower: quante migliaia ne servono?
Non per forza occorre fare numeri giganteschi o tentare il contenuto virale (che come altra faccia della medaglia può essere effimero se appunto non è supportato da competenze solide). L’importante è fare i numeri che contano per te e la tua attività o progetto, ovvero quelli che ti permettono di realizzare i tuoi obiettivi, piccoli o grandi che siano. Nel tuo piccolo, se sei bravo a fare una singola cosa e impari anche a renderla visibile e disponibile al pubblico online, un passo dopo l’altro, hai già iniziato a promuovere ciò che sai fare bene (molto bene).
Ma prima delle interviste, dei guest post, dei video…prima di tutto, l’atteggiamento mentale!
L’atteggiamento mentale
Andando oltre le strategie e i contenuti che puoi adottare per promuoverti online, un atteggiamento mentale positivo e volto a risolvere i problemi è una precondizione essenziale, ma non è l’unica. Affinché tu possa reggere lungo il cammino del personal branding, occorrono motivazione e passione smisurate per quello che fai.
Questo blog post non vuole essere soltanto una piccola spinta a farti decidere di promuoverti online nel migliore dei modi, ma soprattutto a guardarti meglio per non mentire a te stesso e di conseguenza agli altri.
La determinazione dei nomadi digitali
Il personal branding non è la cura risolutiva affinché tu possa trovare o moltiplicare opportunità di lavoro dall’oggi al domani, anzi è un percorso che va costruito, nel senso che potrebbero volerci mesi o addirittura anni affinché tu possa raccogliere i primi frutti. Devi essere prima di tutto credibile! E potrebbe essere un percorso non adatto a te se non sei disposto a cambiare qualcosa del tuo modo di essere e di porti verso il prossimo (ma questo è un altro argomento).
Essere credibili
Come posso fidarmi di te?
Per intraprendere un percorso di questo tipo devi essere consapevole che ti stai affacciando al mondo proponendo te stesso a persone che non conosci e che vedranno di te solo una vetrina: meglio che sia il più pulita possibile, non trovi? Gli imbroglioni online non fanno molta strada. Se vengo attratto dalla tua vetrina, ma guardando bene scopro che hai acquistato recensioni fasulle, che sei scostante e inaffidabile, che spedisci oggetti non conformi a quanto pubblicizzato, che mi consigli di acquistare servizi e prodotti soltanto perché ne hai un tornaconto e non perché li hai trovati ottimi, quanta strada pensi di riuscire a fare?
Se vuoi promuoverti online, devi essere onesto prima di tutto con te stesso e poi anche con gli altri: per dare le tue competenze alla rete è una caratteristica essenziale. Poniti prima alcune domande per capire se sei pront@. Super competenze, super buona educazione e super buon senso faranno il resto!
Ancora qualche dubbio su come vivere da nomadi digitali in camper?
Infine, questi sono solo dei suggerimenti per ispirarti a trovare la tua personale via verso una vita da fulltimer, ma ricorda che devi essere tu a rimboccarti le maniche cercando ciò che più ti si addice.
Il trucco è vedere le cose in modo diverso, immedesimarsi nella vita dei veri nomadi digitali anche se ancora non lo sei, quindi porsi le domande corrette.
Vuoi trasformare la tua attività in un lavoro da remoto ma non trovi il coraggio? Parti dal mio primo libro, dai un’occhiata alle recensioni!