Daniela, 33 anni, “ho mollato tutto per andare a vivere in camper e girare il mondo”.

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Il 22 settembre 2018 fu il mio primo giorno da fulltimer, ricordo benissimo la sensazione di mangiare quella focaccia, seduta su uno scalino in riva al mare, ad un orario in cui tutti erano probabilmente o a lavoro o davanti ad un super pranzo con parenti e amici, ricordo che ebbi subito chiaro il fatto che spesso avrei pranzato da sola, con un panino o un piatto preparato in modo semplice, ma che nemmeno per un momento mi sarei pentita della mia scelta.
Mi e vi chiederete come sia possibile avere le idee cosi chiare sin dal primo giorno?
Vi rispondo che certe cose le senti dentro, ancora prima del primo giorno, le senti crescere e letteralmente impadronirsi di ogni singola parte di te.

Traversata Civitavecchia – Barcellona

Il 26 marzo è stato il mio primo giorno in Marocco, ho iniziato la primavera qui, come ho iniziato l’inverno in Spagna (27 dicembre) e l’autunno in Italia (21 settembre).
Saranno tutte coincidenze forse, o semplicemente come gli alberi e come gli animali ho bisogno di seguire il mio ciclo vitale, le mie lune, le mie maree, le mie correnti, le mie stagioni, il mio istinto, perché mi sono sempre sentita, e ora finalmente in toto, connessa con l’Universo intero.

Sosta in libera a Monte Argentario

In tanti mi chiedono com’era la mia vita prima e cosa mi ha portato dove sono adesso.
Fino a prima della partenza ero una ragazza “normale” con un lavoro “normale”, una casa piccola ma confortevole, vicino alla mia famiglia, agli amici di sempre e conducevo una vita “normale”. Avevo tutto quello di cui avevo bisogno, una “sicurezza” economica, la “certezza” di avere sempre qualcuno su cui contare, un tetto sulla testa e a periodi anche delle relazioni “stabili” con uomini a cui, volendosi accontentare, “forse” non mancava nulla.
Allora perché tutte queste virgolette?

Perché, riflettendoci bene, cosa nella vita é veramente sicuro, stabile, normale? I lavori hanno un tempo più o meno determinato, anche i liberi professionisti e gli imprenditori hanno dei momenti più o meno favorevoli, gli amici si perdono per strada, a volte in senso metaforico e a volte fisico, ti ci allontani, trovano un lavoro fuori o si sposano e cambiano stile di vita, i parenti ahimè non vivono per sempre, gli amori finiscono o nascono già con dei vizi di forma ma a volte ci si accontenta pur di non rimanere soli, i beni materiali si deteriorando e così via!
Allora mi e vi rifaccio la domanda, cosa è veramente sicuro nella vita? Sono arrivata alla conclusione che l’unica cosa sicura in questa vita è proprio che di vita abbiamo solo questa. Allora perché fossilizzarsi in quel porto “sicuro” e perdersi l’immensità dell’oceano?

Ed eccomi ancora qui, a bordo del mio camper, senza mete precise e senza grossi progetti, in balia dell’oceano asfaltato, col mio fedele compagno di viaggio, il mio cucciolo peloso, pronta alle nuove sfide che mi si presenteranno, alle nuove porte che mi si apriranno, agli imprevisti che dovrò affrontare e che per strada sono sicuramente più frequenti ma che con determinazione e un pizzico di coraggio supererò esattamente come voi che, seduti sul vostro divano XXL, davanti alla vostra TV da 60″, starete probabilmente pensando a come arrivare a fine mese. Ogni cammino ha le sue difficoltà, ogni scelta ha delle conseguenze, anche e soprattutto le scelte mai prese, ma la vita è fatta di scelte e quindi tutto ha una conseguenza, a sto punto abbiate il coraggio di vivere la vita che realmente volete!
Il resto della storia vorrei raccontarvelo strada facendo, se avrete voglia di accompagnarmi in questa avventura, mi trovate alle pagine Facebook “Mollo tutto e vado a vivere in camper” e Instagram “mollotuttoevadoavivereincamper“.

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