Quando le fiamme possono mandare in fumo il tuo camper ma non i tuoi sogni.

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Tutto è bene quel che finisce bene, sono stati giorni letteralmente di fuoco per il mio amico Claudio e per me. A parte il grande spavento, a parte i danni materiali al momento ancora inquantificabili, a parte l’ansia del “chissà come sarebbe finita se…”, stiamo tutti bene!

Claudio ha perso il suo camper e se l’è “cavata” con ustioni di secondo grado agli arti inferiori, la sua amica Gerlinde (vittima anch’essa dell’accaduto), ha riportato ferite varie, io e Spritz invece ce la siamo scampata per miracolo. Il pomeriggio di sabato scorso, Claudio ha deciso di spostarsi per passare una notte in montagna (dopo 5 notti passate a dormire parcheggiati uno accanto all’altro), ed io di rimanere in città per andare a ballare, altrimenti non oso immaginare come sarebbe finita anche per noi!

L’incendio, che in pochi minuti ha letteralmente ridotto in polvere il camper di Claudio e con lui, momentaneamente, i suoi sogni e la sua voglia di vivere la vita con la positività che lo contraddistingue, è avvenuto a Baños de Sierra al Alhamilla in provincia di Almería, domenica 19 maggio 2019 alle ore 1 di notte circa.
Claudio e Gery, oltre ai danni fisici, economici ed emotivi subiti, hanno perso tutti i loro effetti, i loro averi, documenti, soldi, carte di credito e telefoni cellulari, avendo fatto solo in tempo a scendere dal mezzo che, in pochi secondi, è stato praticamente divorato dalle fiamme.

Le cause dell’incendio sono difficili da rilevare, in quanto del camper non è rimasto praticamente nulla, ma si pensa ad un problema dell’impianto a gas.
Nonostante la meticolosità di Claudio nella manutenzione costante del proprio mezzo, purtroppo le precauzioni non sono mai abbastanza quando il fato decide di farti giocare d’azzardo. Nemmeno essere dotati di estintori a bordo garantisce di riuscire a scampare certe tragedie, in quanto in certi casi non si ha nè il tempo nè la lucidità di intervenire prontamente.
Basti pensare che, nonostante la loro rapidità nell’abbandonare il mezzo in fiamme senza nemmeno preoccuparsi di prendere con loro un oggetto indispensabile per poter chiamare i soccorsi, come il cellulare, i nostri amici camperisti hanno riportato ustioni e ferite importanti.

Il boccone forse ancor più duro da mandare giù riguarda la negligenza delle autorità italiane che, a più 5 giorni dall’incidente, ancora non hanno provveduto al rimpatrio delle vittime, oltre a non aver prestato la dovuta assistenza a due cittadini Europei che si sono letteralmente ritrovati in mutande in mezzo ad una strada e che, se non avessero avuto qui me ed il nostro amico Chapi, sarebbero rimasti senza telefono, senza soldi e senza un tetto sulla testa per chissà quanto tempo.

Purtroppo a volte, nemmeno immaginandosi le peggiori delle ipotesi si arriva a pensare alla profonda frustrazione in cui si può sprofondare ritrovandosi in una situazione così estrema, senza documenti d’identità, nell’ impossibilità di richiedere qualunque tipo di soccorso, di ricevere assistenza sanitaria presso un’ospedale (pubblico o privato che sia), di farsi inviare soldi da parenti o amici in Italia, di poter prenotare un volo a proprie spese per rientrare a casa e così via.

Le ultime parole di Claudio, ancora ignaro del suo crudele destino (riportate dalla sua pagina Facebook), sono state: “Un altra giornata è passata e l’avventura del mio viaggio continua, chissà dove mi porta il domani chissà quando torno a casa, quando mi fermo, ma una cosa è sicura, la routine di una vita normale mi annoierebbe.”
Le sue prime parole appena sono andata recuperarlo, e in lacrime l’ho riabbracciato forte forte, sono state invece: non vedo l’ora di comprare un altro camper per ritornare presto in questo paradiso!!!”
Claudio conferma, con una coerenza quasi disarmante se teniamo in considerazione il duro contesto, quanto la vita sia 10% ciò che ci accade e 90% come reagisci, lui è un esempio di forza, di positività e di determinazione e ci ricorda che queste cose possono fermarci e paralizzarci, prima ancora di mettere in moto e partire, oppure servire a farci credere ancora più fortemente che la vita è davvero solo un attimo e che proprio per questo NOI NON CI FERMEREMO!!!

Un ringraziamento speciale va alla popolazione locale di tutta la provincia di Almería, a Chapi e a Luca per essere tornato dal Marocco con il primo volo per starci vicino, a voi amici virtuali e non, per il calore umano in primis e per la vostra richiesta di poter partecipare attivamente nel dare una mano a Claudio e Gery.


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