Donne che viaggiano: anche da sole!

donne in viaggio da sole

Al di là del momento di impasse mondiale sugli spostamenti, cos’è che nel ventunesimo secolo impedisce ancora alle donne che viaggiano da sole (o che vorrebbero farlo) di uscire dalla porta e andare per il mondo con sicurezza, fiducia, curiosità?

Forse ancora soffriamo dei condizionamenti della nostra società più di quanto pensiamo, un po’ come fu per grandi viaggiatrici come Freya Stark e Mary Kingsley. Oggi è sicuramente più facile nella forma, ma guardando bene, probabilmente e non ci sentiamo realmente libere di farlo.

Cosa ci impedisce di prenotare un fine settimana in una città d’arte? Magari per andare a vedere quella mostra che ci piace tanto, anche se la nostra migliore amica non può venire. Oppure progettare quel viaggio in Asia che da tanto rimandiamo perché nessun fidanzato vuole seguirci? Cosa scatta dentro di noi anche per decidere di andare a mangiare una pizza o a vedere un film al cinema, se ne abbiamo voglia, ma siamo da sole e non abbiamo compagnia?

Negli ultimi 20 anni tuttavia di cambiamenti in merito, ce ne sono stati. Oggi le donne che viaggiano da sole, perlomeno in alcuni paesi, sono percepite diversamente rispetto a qualche anno fa. E’ davvero l’ora per tutte le “wannabe viaggiatrici” di spiccare il volo con le proprie ali.

Cosa fare?

Il primo passaggio obbligatorio è quello di un bell’appuntamento con se stesse.

Ogni viaggio, lungo o corto che sia, inizia da dentro: voi sarete le vostre compagne e risorse, qualsiasi cosa accada. E’ importante quindi sviscerare bene le motivazioni che portano a viaggiare. Anche per capire se è veramente un proprio desiderio fare quell’esperienza a cui si pensa da tempo. Soprattutto siamo sicure che le domande e le paure che ci sorgono in testa siano davvero nostre? Forse potrebbero essere lì grazie a mamme apprensive, servizi del telegiornale e contesto culturale in cui siamo immerse fin dalla nostra nascita.

Primo step? Prendere un bel foglio e mettere nero su bianco, tutto. Rispondete ai punti interrogativi nella vostra testa, alle paure che trovate dentro di voi, alle motivazioni che avete per fare o non fare qualcosa. E siate oneste, totalmente.

Tra quelle parole che ritroverete sul foglio sta la vostra migliore compagna di viaggio! Da lì potrete davvero iniziare a muovervi, imparare a capire i vostri desideri e quanto siano forti per reggere qualche paura o disagio che inevitabilmente si presenteranno.

Spesso il peso dei condizionamenti che portiamo nella nostra testa, si alleggerisce di molto una volta che decidiamo di varcare la soglia di casa e fare ciò che vogliamo fare da sole. Certo ci vuole un po’ di pratica: la consuetudine e il comfort vanno costruiti a piccoli passi. Nulla succederà come per magia.

Beata te che puoi!

Vi capiterà molte volte di sentire persone che vi dicono questo. Oppure voi stesse lo avrete detto all’amica viaggiatrice di turno. Ma dopo l’appuntamento con voi stesse, una volta che avrete messo le pantofole in un angolo e avrete lucidato lo zaino, vi accorgerete che non c’è rosa senza spine e non si diventa “beati” senza compromessi.

Questi compromessi, questi sforzi per uscire dalla propria zona di comfort, spesso molte persone decidono di non compierli. Con la scusante del lavoro, della famiglia, dell’incapacità a prendere l’aereo, eccetera. Probabilmente le solitarie si sono sentite un ufo sbarcato su un’altra galassia in diverse occasioni. Ad esempio chiedendo un tavolo per mangiare da sole o dovendo sostenere lo sguardo ironico del bigliettaio del cinema. Mentre le paladine del “beate voi” sceglievano di rimanere a casa, invece di farsi un week end o vedere un film per conto proprio. Oppure decidevano di prendere l’ennesimo delivery pur di non andare in pizzeria da sole. O hanno preferito la sicurezza economica di un determinato tipo di lavoro. O..

Sono scelte. E non ne esistono di giuste o sbagliate a prescindere, ma di giuste o sbagliate per voi, in quel preciso momento. Soprattutto se chi sceglie in realtà non è la vera voi, ma uno dei tanti condizionamenti che vi frullano in testa, tipo “e poi cosa penseranno gli altri di me?”.

Voi siete e potete tutto

Non è vero. Non per tutte in effetti. Ma per molte è possibile oggi essere donne che viaggiano da sole. Senza dubbio adesso è più facile di quanto non lo fosse in passato. Siamo fortunate. Immensamente. Siamo nate in una parte di mondo dove possiamo e dobbiamo pensare questo. Anche per tutte quelle che davvero non possono nemmeno decidere cosa indossare o come gestire il loro corpo, figurarsi uscire per conto proprio. Siamo fortunatissime perché abbiamo facilmente un passaporto che non ci condiziona negli spostamenti.

In realtà oggi è più probabile che quando chiederete un tavolo da sole, il/la cameriere/a vi strizzerà l’occhio. Vi darà un tavolino carino invece di quello attaccato al bagno e magari si fermerà pure a fare due chiacchiere. Adesso ci sono molte più ragazze che viaggiano da sole, anche giovanissime. Non molte italiane però devo dire, quindi dobbiamo darci da fare!!

A piccoli passi

Si, ci sono degli accorgimenti da adottare. Nonostante ci si sciacqui la bocca con la parità del mondo femminile, ovviamente nella realtà forse ancora non c’è, né qui né altrove.

A piccoli passi proveremo a vedere insieme alcuni punti che possono aiutare a schiarirsi le idee e a prendere confidenza con noi stesse. E poi, alla fine, se invece la tua te stessa non se la sente di lanciarsi alla scoperta del mondo, non c’è nessun problema. Puoi sempre decidere di continuare a leggere il blog e viaggiare con noi con il cuore!

Ok, senza sentirti Licia Colò con le ali tarpate. Semplicemente con la consapevolezza e la gioia che il tuo posto non è sul delta dell’Okavango, né a sperimentare da sola la cucina degli insetti. Tu stai bene dove sei, saprai sicuramente fare altro!

Autore articolo: Valentina Lazzerini di Vadoafareungiro.it, blog dedicato alle viaggiatrici in solitaria.
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